villa di ulpiano Nella
zona, dominata dal Castello Odescalchi, in epoca romana fu costruita
una grande Villa Imperiale acquistata, agli inizi del III sec. d.C.,
dal giureconsulto Ulpiano.
Le casuali scoperte archeologiche avvenute a partire dal 1838 hanno
messo in luce gallerie, loggiati con fronte a mare, ambienti con pavimenti
a mosaico e interessanti nuclei di statue decorative, copie di originali
famosi nell’antichità.
Nel 1838 è stata rinvenuta una copia romana di originale greco
attribuito a Skopas (IV sec. a.C.), ora a Berlino, Staatliche Museum.
Nel 1895 sono state trovate un gruppo di statue raffiguranti Dionisio
e Pan, copia romana in marmo di un originale greco del IV secolo a.C.
d’influenza prassitelica, dal 1907 a Copenaghen nella Ny Carlsberg
Glyptotek; un altro Meleagro, copia romana di un originale greco attribuito
a Skopas (metà IV sec. a.C.) in marmo pario, alta 120 cm circa
(dal 1926 a Cambridge, Harvard University, presso l’Arthur M.
Sackler Museum); testa di Athena Parthenos (Parigi Museo del Louvre),
copia in marmo della famosa Athena Parthenos di Fidia (V sec. a.C.),
alta 182 cm, databile nel II sec. d.C., il cui busto è stato
ritrovato nel 1959 nel Castello Odescalchi. Nel 1957 fu scoperto un
Apollo (Museo Nazionale di Civitavecchia), di tipo lisippeo, rielaborazione
del I sec. d.C. di un originale greco avvicinabile all’Apollo
di Leochares (IV sec. a.C.).
Oggi, presso il porticciolo di S. Marinella, a ridosso del Castello,
sono visibili solo alcuni brevi tratti di murature in reticolato e
laterizi, facenti parti delle mura di terrazzamento della Villa.
Altri frammenti architettonici e alcune iscrizioni sepolcrali sono
conservate nei giardini del Castello Odescalchi e di alcuni villini
circostanti.
Della ricca Villa di Ulpiano, come abbiamo già detto, non resta
quasi nulla, ma si suppone che si distribuisse su vari livelli digradanti
verso il mare e che disponesse di una peschiera e di un porticciolo.
Le numerose sculture dovevano decorare i giardini ed un porticato
o belvedere sul mare.