IL CASTELLO DI
SANTA SEVERA
Dalla
via Aurelia, al Km 52,500, percorrendo un suggestivo viale alberato
in direzione del mare, si giunge al Castello di Santa Severa.
Il centro, ricordato con il nome greco di Pyrgoi “Torri”
viene definito dalla letteratura antica come ‘porto’
di Cesare, come ‘città’ e come ‘metropoli’
dei pirati tirreni dai tardi commentatori dell’Eneide di Virgilio.
Sede di un importante santuario vi veniva venerata una divinità
femminile, la greca Eileithyia, protettrice delle nascite o, secondo
un’altra tradizione, con Leukothea, protettrice della navigazione.
Nel 384 a.C. il santuario fu saccheggiato dal tiranno di Siracusa
Dionigi I, che gli fruttò un ingente bottino in oro e argento.
Colonia marittima romana nella prima metà del III sec. a.C.,
Pyrgi conservò la sua funzione portuale. L’ultima notizia
pervenutaci dall’antichità classica è del poeta
Rutilio Nomaziano che nel 416 d.C., navigando lungo la costa, ricorda
la presenza di grandi ville nei luoghi ove un tempo era esistito
un piccolo insediamento fortificato. Nel corso dell’alto medioevo,
il nome della martire Severa ha probabilmente sostituito quello
di Pyrgi. Il culto della Santa portò alla costruzione di
una Chiesa detta di Santa Severa. Il Castello e la Chiesa nel 1608
furono donati dal Conte Gerardo di Galeria all’Abbazia di
Farfa.
Nel 1130 Santa Severa passa al Monastero dei Benedettini di San
Paolo fuori le mura. Nel XIII sec. la proprietà del Castello
e della Chiesa sembra essere divisa tra i monasteri Agostiniani
e il nobile romano Giovanni Tinioso. Per circa due secoli avvengono
frequenti passaggi di proprietà tra potenti famiglie romane.
Alla fine del XV sec. il Castello entra a far parte dell’Ospedale
di S. Spirito fino agli inizi degli anni ottanta quando diviene
proprietà del Comune di Santa Marinella.
L’intero borgo è delimitato da una cerchia muraria
turrita, di probabile epoca medioevale. Al termine del viale alberato
che porta al Castello, nel lato nord-orientale, sotto la Torretta
della Porta, si apre l’arco, in blocchi di travertino sormontato
dagli stemmi in pietra di Urbano VIII al centro e dei nipoti Cardinale
Francesco Barberini a sinistra e Taddeo Barberini Prefetto di Roma
a destra, dal quale si accede al Cortile della Guardia. Nel cortile,
alla sinistra, si trova una casetta
con lo stemma del Commendatore Guidiccioni, risalente forse al XVI
secolo, chiamata Casa della Bambola. A sinistra della casa si apre
il cancello che porta al Cortile dei Trottatori, alla destra si
trovano la Casa dei Somari e la Casa dei Cavalli, una breve scala
conduce alla Casa del Muratore. Ancora sulla destra un arco sormontato
da una piccola edicola e affiancato da due merli, costruito nel
1696 in occasione della visita di Papa Innocenzo XII, consente di
accedere alla Via del Castello. Continuando sulla destra si incontra
un ampio ingresso dal quale si entra nel Cortile delle Barrozze.
Lungo la Via del Castello, sulla destra, si trovano la Casa dei
Forni, il Vicolo del Bacio, sulla sinistra un ampio giardino con
palme.
La via termina con un altro arco sormontato da cinque merli, ornato
dallo stemma del Commendatore Racagni , sulla sinistra della facciata
forse era murata un’iscrizione posta a ricordo della visita
di Papa Urbano VIII e sotto è collocata una piccola fontana
ricavata da una feritoia a forma di doppia croce, emblema del S.
Spirito.
In
occasione della visita del Papa Urbano VIII, nel 1633, il Commendatore
Racagni fece allestire Il Grande Giardino decorato con piante di
agrumi e vasi di fiori e nel quale condusse con un apposito acquedotto
“l’acqua della Mola”.
Il Giardino delimita un lato della Spianata dei Signori, con aiuole
e palme e un parapetto a picco sul mare, mentre sul lato meridionale
la piccola Casa della Spianata utilizza un bastione rinascimentale.
Dalla Spianata dei Signori si accede al Piazzale delle Due Chiese,
ampia corte rettangolare delimitata dal Battistero e la Chiesa dell’Assunta,
da alcune abitazioni e da un passaggio coperto che conduce al Cortile
dell’Urna. Di fronte alla chiesa si apre la porta più
antica, sulla quale sono visibili i resti delle caditoie e delle
feritoie collegabili al sistema di sollevamento dell’originario
ponte levatoio, che immette nell’area della Rocca, costruita
forse nel XIV secolo su strutture più antiche, con due torri
circolari e due rettangolari agli angoli. Nel Cortile, detto del
Castello o Piazza d’Armi si affacciano alcune abitazioni e
sono visibili una parte del lato meridionale del castello con una
delle due torri circolari e la Torre Saracena, alto maschio cilindrico
costruito nel XII secolo con funzione di avvistamento e di controllo
delle incursioni saracene. Sul lato sinistro, una scala in muratura
scende alla base della Torre e quindi al mare. In fondo al Cortile
del Castello è visibile un locale detto La Legnaia in cui
si conserva l’unico tratto oggi visibile del muro poligonale
che nel III sec. a.C. chiudeva il lato rivolto al mare del castrum
romano.
All’esterno del borgo soni visibili il Fontanile del 1791,
costruito per conto di Francesco degli Albizi, alcune basi di torchi
di epoca romana e le mura del castrum romano.
Sito
Ufficiale del Castello di Santa Severa |